Come funziona il Bonus Ristrutturazione 2026 in Puglia
Quali lavori si possono detrarre
Pagamenti, documenti e procedure: cosa serve
Come funziona il pagamento: il bonifico parlante per bonus casa 2026
Perché il Bonus è particolarmente vantaggioso in Puglia
FAQ – Bonus ristrutturazione 2026
Vuoi ristrutturare un immobile in Puglia? Affidati a chi conosce davvero il territorio
Ristrutturare una casa in Puglia, che si tratti di un appartamento nel centro storico di Monopoli o di una masseria immersa nella campagna della Valle d’Itria, significa investire nella bellezza e nella storia del territorio. Il Bonus Ristrutturazione 2026 offre un sostegno concreto a chi desidera farlo, mantenendo una delle agevolazioni fiscali più apprezzate degli ultimi anni: la detrazione del 50% per la prima casa e del 36% per le seconde case.
Si tratta di un incentivo che continua ad attirare non solo residenti pugliesi, ma anche acquirenti provenienti dal resto d’Italia e dall’estero, sempre più interessati al patrimonio immobiliare della regione.
Come funziona il Bonus Ristrutturazione 2026 in Puglia
La proroga confermata nella Legge di Bilancio 2026 permette di ristrutturare beneficiando delle aliquote più favorevoli almeno fino al 31 dicembre 2026. L’importo massimo delle spese detraibili resta fissato a 96.000 € per ciascun immobile, con recupero delle somme ripartito in dieci anni.
Può usufruirne chiunque abbia un titolo valido sull’immobile – proprietari, usufruttuari, inquilini autorizzati, comodatari, soci di cooperative, familiari conviventi – rendendo l’incentivo accessibile a molte situazioni tipiche del contesto pugliese, dove spesso gli immobili passano di generazione in generazione.
Quali lavori si possono detrarre
L’agevolazione abbraccia la maggior parte degli interventi che si eseguono durante una ristrutturazione. Dalla manutenzione straordinaria ai lavori strutturali, passando per il restauro di edifici storici o la modernizzazione degli impianti. È possibile recuperare anche lavori che interessano le masserie, i trulli e le antiche dimore, spesso bisognose di interventi conservativi e di efficientamento energetico.
Gli interventi energetici sono particolarmente interessanti: migliorano il comfort abitativo, spesso in immobili soggetti al caldo intenso dell’estate pugliese, e contribuiscono a rendere l’edificio più efficiente nel lungo termine.
Pagamenti, documenti e procedure: cosa serve
Il cuore dell’agevolazione sta nella correttezza della procedura. I pagamenti devono essere effettuati con bonifico parlante, quello che riporta causale, codice fiscale e partita IVA dell’impresa.
Servono poi fatture, ricevute dei pagamenti, pratiche edilizie (CILA, SCIA o Permesso di Costruire, in base al tipo di lavori) e, nel caso di interventi energetici, la comunicazione ENEA da inviare entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori.
In questo processo la supervisione di un professionista diventa fondamentale, per questo il team di Trulli & Dimore Immobiliare include consulenti immobiliari, legali ed esperti di ristrutturazioni. Per ulteriori approfondimenti sul Bonus casa 2026, puoi richiedere una consulenza.
Come funziona il pagamento: il bonifico parlante per bonus casa 2026
Per accedere alla detrazione è obbligatorio utilizzare il bonifico parlante (o bonifico per ristrutturazione edilizia), uno strumento che permette la tracciabilità completa del pagamento.
Elementi Essenziali del Bonifico Parlante
- Causale completa con:
- Riferimento normativo: “art. 16-bis del DPR 917/1986”
- Numero e data della fattura
- Descrizione sintetica dell’intervento (se c’è spazio)
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione
- Codice fiscale o Partita IVA dell’impresa che riceve il pagamento
- Ritenuta d’acconto dell’8% applicata automaticamente dalla banca
Esempio di Causale
“Bonifico ristrutturazione edilizia art. 16-bis DPR 917/1986 – Fattura n. 45 del 15/03/2026 – Rifacimento impianto idraulico – CF beneficiario: RSSMRA80A01A662K – P.IVA ditta: 12345678901”
Bonus ristrutturazione per cittadini stranieri in Puglia
I cittadini stranieri regolarmente residenti possono ottenere il bonus alle stesse condizioni degli italiani. È necessario avere residenza fiscale in Italia, un titolo sull’immobile (proprietà o diritto reale), un permesso di soggiorno valido per i cittadini extracomunitari e un reddito imponibile sufficiente a detrarre l’IRPEF.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito con la risoluzione n. 78/E del 15 dicembre 2020 e con la risposta a interpello n. 273 del 27 ottobre 2025 che i contribuenti residenti all’estero, italiani o stranieri, possono fruire delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni su immobili situati in Italia. Pertanto, anche chi vive all’estero può accedere al bonus, purché possieda un immobile in Italia e produca reddito tassabile sul territorio italiano, anche solo quello derivante dall’immobile stesso.
Modalità di fruizione
La detrazione viene applicata nella dichiarazione dei redditi italiana se il contribuente ha un’imposta IRPEF sufficiente. In caso di redditi troppo bassi (no tax area) la detrazione non è utilizzabile. Le alternative come cessione del credito o sconto in fattura sono oggi molto limitate, ma in alcuni casi ancora previste.
Perché il Bonus è particolarmente vantaggioso in Puglia
La natura del patrimonio immobiliare pugliese rende il Bonus Ristrutturazione ancora più rilevante: molte abitazioni sono datate, spesso con caratteristiche architettoniche di pregio che meritano interventi accurati.
Ristrutturare non significa solo adeguare un immobile agli standard attuali, ma anche preservarne il valore, aumentarne la fruibilità e, per chi investe, migliorarne nettamente l’appetibilità sul mercato.
Che si tratti di un trullo, di una masseria o di una dimora nel borgo antico, il bonus diventa uno strumento strategico che permette di intervenire con vantaggi fiscali considerevoli.
FAQ – Bonus ristrutturazione 2026
Chiunque abbia un titolo sull’immobile: proprietari, usufruttuari, inquilini autorizzati, comodatari, familiari conviventi.
Il 50% per la prima casa e il 36% per le seconde case, fino a 96.000 euro di spesa per immobile.
Manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro, miglioramenti energetici, adeguamento impianti, consolidamenti strutturali.
1. Pagamenti in contanti o con assegni
2. Inizio lavori prima della pratica edilizia
3. Bonifico ordinario invece di parlante
4. Mancata conservazione documenti
5. Superamento del massimale
6. Fatture incomplete o errate
Il termine ultimo per sostenere le spese è fissato al 31 dicembre 2026, salvo ulteriori proroghe. Dal 2027 le aliquote scenderanno rispettivamente al 36% per le prime case e al 30% per le seconde. È importante ricordare che per le detrazioni fiscali vale il criterio di cassa: conta la data in cui vengono effettuati i pagamenti tramite bonifico parlante, indipendentemente dalla data di inizio o conclusione dei lavori.
Vuoi ristrutturare un immobile in Puglia? Affidati a chi conosce davvero il territorio
Ristrutturare in Puglia significa confrontarsi con pratiche edilizie, normative, vincoli paesaggistici e con un patrimonio immobiliare unico che richiede sensibilità e competenza.
Il team tecnico, fiscale e legale di Trulli & Dimore Immobiliare ti affianca in ogni fase, dalla valutazione dell’immobile alla definizione degli interventi detraibili, dalla gestione delle pratiche ai pagamenti corretti, fino alla dichiarazione dei redditi.
Un supporto completo che ti permette di evitare errori, ottimizzare la detrazione e valorizzare al meglio la tua proprietà.
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